martedì 6 ottobre 2015

Io Scrittore: le prime recensioni



Il 15 ottobre si avvicina.
Dopo che la mia partecipazione a #IoScrittore si è interrotta alla prima manche - vi risparmio il fatto che non avevo ancora concluso il mio romanzo ma di questo vi tedierò in un post successivo ;) - sono stato arruolato tra i valutatori. E quindi eccomi a recensire dieci opere.
In breve la recensione consiste in un giudizio tra i 200 ed i 3000 caratteri ed in una valutazione sintetica che prevede una doppia scala (numerica da 1 a 10 e giudizi da del tutto insufficiente a molto buono) su cui valutare: (i) la trama e i personaggi, (ii) l'originalità dell'opera e (iii) la grammatica e l'ortografia.
Devo ammettere che sul giudizio relativo alla grammatica e all'ortografia sono un po' in imbarazzo. Nel senso che non ho trovato svarioni grammaticali e ortografici sistematici - l'errore casuale di battitura ci p stare - e quindi credo di assegnare a tutti un ecumenico discreto (in voto numerico un bel 7), magari spingendomi su voti un po' p alti per premiare lo stile.
Invece saranno i giudizi su trama e personaggi, e originalità dell'opera a fare la selezione tra i romanzi che sto valutando.

I primi giudizi 
E allora, quali opere sto valutando? Per ovvie ragioni non posso scrivere i titoli né rivelare alcunché della trama, ma vi parlerò, in generale, dei primi cinque di cui ho terminato di scrivere la recensione. E di questi primi cinque... ne ho salvato uno soltanto. Well, 1 su 5 fa comunque un buon 20% di probabilità di successo: decisamente meglio di un biglietto del super-enalotto ;)
Prima di svelarvi cosa ho salvato di questo libro vi dirò cosa non mi è piaciuto degli altri quattro che ho bocciato e che presentano molti punti di debolezza comuni. Primo tra tutti, l'assenza di una storia originale. Credo anche di averlo scritto in qualcuna delle valutazioni, ma leggendo questi romanzi con lo scopo di doverli valutare mi sono fatto da lettore queste due domande:
  • c'è qualcosa tra queste pagine che valga la pena di essere raccontata?
  • cos'ha di nuovo questa storia che valga la pena di essere letta?

Se un autore facesse lo sforzo di mettersi nei panni di un lettore forse eviterebbe molte delle inutili, verbose, banalotte considerazioni personali.
I dialoghi. I dialoghi sono uno strazio. Non è facile scrivere un dialogo: se si tenta di mettere su carta il parlato quotidiano, sappiamo tutti che non funziona. Perché il parlato tra due persone è qualcosa di più delle parole pronunciate: c'è il nondetto, il frainteso, la sorpresa etc. Anche qui bisogna sapere cosa si vuole far passare attraverso i dialoghi, bisogna utilizzare i dialoghi per spingere in avanti la storia; bisogna avere un punto di arrivo. E invece nella maggior parte delle cose che ho letto i dialoghi sono espositivi, apparentemente senza finalità all'economia della storia, altamente improbabili. Tutto questo porta a non avere dei personaggi credibili, e ad appiattire la storia.

Il libro che si salva
Ecco, il libro che ho salvato non ha tutti questi errori. Non è un capolavoro, è semplicemente un romanzo rosa scritto con mestiere da un autore che sa costruire una storia, che ha scelto un'ambientazione tutto sommato originale (almeno per me che non frequento molto il genere) e che ha anche qualche finezza stilistica.
Ok, autori rosa dal lieto fine di Io Scrittore, qualcuno di voi potrebbe avere avuto un giudizio lunsinghiero ;)

Nessun commento :

Posta un commento