martedì 2 febbraio 2016

Instapoets

cat on books
Avete visto La grande scommessa di Adam McKay, il film sulla crisi dei mutui americani? E' una bella pellicola, mi è piaciuta molto, e una battuta che mi è rimasta impressa è la citazione di una conversazione ascoltata in un bar di Washington DC:
la verità è come la poesia e alla maggioranza delle persone sta sulle palle la poesia

Eppure la poesia è un mezzo efficace per far circolare le idee. E moderno, estremamente moderno. In questo articolo, il Post parla degli Instapoets e dell'inaspettato successo che della poesia sui social network. 

Gli Instapoets sono i poeti che pubblicano le loro poesie su Tumblr o Instagram - eh, no twitter con soli 140 caratteri non è decisamente un social network poetry friendly - con un incredibile seguito di pubblico.

Tyler Knott Gregson, dal Montana, dal 2009 pubblica ogni giorno almeno due poesie su Instagram, dove ha 263mila follower, e su Tumblr, dove ne ha quasi 300mila.

La sua raccolta Chasers of the Light pubblicata nel 2014 da Perigee Books  ha venduto più di 120.000 copie cartacee.  L'anno scorso, a ottobre ha pubblicato un nuovo libro, All the Words Are Yours - una raccolta di haiku sull'amore - 100 mila copie stampate nella prima edizione, che ha raggiunto il terzo posto della classifica dei libri di poesia più venduti negli States. 

Attenzione, non parliamo di autori indipendenti che si autopubblicano! sono autori che avendo un pubblico così vasto interessano molto le case editrici.

Lang Laev invece vive in Nuova Zelanda e ha iniziato a pubblicare su Tumblr nel 2012. Oggi ha più di un milione di followers (eh, sì, l'inglese aiuta). La sua prima raccolta di poesie, Loves & Misadventure in un mese ha venduto 10 mila copie. E' stata poi pubblicata, sempre negli States, dalla casa editrice Andrews McMeel, e ha raggiutno la bellezza di 300 mila copie. 


Robert Drake, ancora States, Miami, Florida, ha venduto più di 160 mila copie con le sue due raccolte  Black Butterfly e Beautiful Chaos, entrambe autopubblicate.

Non c'è che dire, numeri da sballo.

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